L’aridità che avanza
(Arid)
IT
L'aridità che avanza
è una scelta di abbandonarsi all'intrattenimento.
Il depontenziamento avanza.
Si nutre del lasciarci andare all'appalto che facciamo ad altro dell'impiego del tempo.
Ore passate ad aver fatto un “non-aver-fatto”.
Come è il passare da un film, per veloci contenuti
mediali, quali i brevi video che fanno il senso di una piattaforma
sociale virtuale, fino ai videogochi.
Il senso di ciò che non abbiamo fatto si conclude in sé
stesso nelle brevi narrazioni di questi contenuti degli altri che
sommati assieme fanno il tempo che non tornerà, di giorni, mesi o anni.
Depotenziati, aridi, senza un senso
siamo.
L'aridità che avanza
è una scelta di abbandonarsi all'intrattenimento.
Il depontenziamento avanza.
Si nutre del lasciarci andare all'appalto che facciamo ad altro dell'impiego del tempo.
Ore passate ad aver fatto un “non-aver-fatto”.
Come è il passare da un film, per veloci contenuti
mediali, quali i brevi video che fanno il senso di una piattaforma
sociale virtuale, fino ai videogochi.
Il senso di ciò che non abbiamo fatto si conclude in sé
stesso nelle brevi narrazioni di questi contenuti degli altri che
sommati assieme fanno il tempo che non tornerà, di giorni, mesi o anni.
Depotenziati, aridi, senza un senso
siamo.
EN
The advancing barrenness
is a choice to surrender to entertainment.
The depowering is advancing.
It thrives on letting ourselves go to the outsourcing we make to something else on the use of our time.
Hours spent having done a “not-having-done”.
It's
like transitioning from a movie to quick media content, such as short
videos that define the essence of a virtual social platform, all the way
to video games.
The sense of what we haven't done concludes in
itself in the brief narratives of these contents from others, which,
when added together, make up the time that won't come back, of days,
months or years.
Depowered, arid, senseless
we are.
The advancing barrenness
is a choice to surrender to entertainment.
The depowering is advancing.
It thrives on letting ourselves go to the outsourcing we make to something else on the use of our time.
Hours spent having done a “not-having-done”.
It's
like transitioning from a movie to quick media content, such as short
videos that define the essence of a virtual social platform, all the way
to video games.
The sense of what we haven't done concludes in
itself in the brief narratives of these contents from others, which,
when added together, make up the time that won't come back, of days,
months or years.
Depowered, arid, senseless
we are.